a casa di ross

a casa di ross
Otto, il gatto della teppa, ha colpito ancora; ieri sera, approfittando di un nostro momento di distrazione mentre stavamo sparecchiando, ha involato dal mio piatto un piccolo osso di pollo: è stata ardua impresa rincorrerlo, in due, facendo ben magre e goffe figure, per acchiapparlo e tirargli dalla bocca il pericoloso reperto, perché il maramaldo si divincolava e ci ringhiava persino. Peggior sorte ha subìto un vassoio di girandole di sfoglia, vassoio già pronto per essere portato, ieri, ad un pranzo con amici: il foglio di alluminio è stato abilmente, discretamente strappato in un angolo, pertugio dal quale ha fatto scivolare una girandola al prosciutto, che ha trasportato nel solito angolo nascosto e mangiucchiata quasi tutta (all’avanzo ci ha pensato Taddy, incredulo di fronte a sì tanta fortuna). Per non far magre figure con i nostri amici, ho sostituito il foglio d’alluminio strappato con un nuovo, e sistemato le girandole di sfoglia in modo da non far vedere che ne mancava una. Non era però finita: stamattina presto, preparandosi per andare a lavorare, Joannes Carolus ha sentito dei rumori insoliti proveniente dalla cucina, in quel momento deserta. Ammaestrato dall’esperienza, è accorso prontamente, per scoprire Otto, acquattato in un angolo nascosto della cucina, il quale aveva in bocca un sacchettino con alcuni cornetti sfogliati che gli avevo preparato da portare in ufficio per la sua prima colazione; sacchetto che stava aprendo con le sue formidabili unghie, in modo da far finire nella sua tenera boccuccia felina tutti i dolci cornetti. Anche lì Joannes Carolus ha dovuto ingaggiare con il ribaldo una lotta serrata per ritornare in possesso della sua colazione, perché il fellone ha tentato una fuga con il sacchetto in bocca ed ha poi fieramente ostacolato la restituzione del maltolto. Ormai non dobbiamo più lasciar nulla a portata di Otto, ha chiosato sconsolato il mio legittimo consorte, contemplando il sacchetto lacerato in più punti ed un cornetto intaccato da evidentissimi morsi. Che gatto, che gatto... Che però non è riuscito a mettere i denti su codesta fantastica, buonissima focaccia, eccezionale per morbidezza e profumo, (quello della bellissima Provenza), che ho preparato con il lievito madre e tante ore di lievitazione. Fornisco, come sempre, la ricetta originale, tratta da un vecchio numero di Donna Moderna (credo di un paio d’anni fa), che impiega il solo lievito di birra. Codesta ghiotta e morbidissima focaccia starà benissimo sulla coperta di un pic nic, oppure, tagliata a quadrotti, andrà a ruba sul tavolo di un buffet, per una golosa e sana merenda estiva. Mentre noi dovremo stare in campana, purtroppo, con codesto sfrontatissimo gatto gourmet...
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FOCACCIA ALTA CON POMODORINI AL PROFUMO DI ERBE DI PROVENZA
lunedì 30 maggio 2011