a casa di ross
a casa di ross
Mia suocera non ha mai voluto cani e gatti in casa, ed ha sempre proibito a Joannes Carolus ed all’Anna Maria di tenerne; aggirandone il divieto, però, Joannes Carolus ne ha ospitati diversi in giardino, occupandosi anche, peraltro, dei gatti di passaggio. Quando l’Anna Maria ed Ezio si fidanzarono, Ezio regalò ad Anna Maria, oltre all’anello, un bellissimo persiano, che l’Adriana dovette, un po’ obtorto collo, tenere in casa per qualche mese, sino al loro matrimonio: gatto alquanto eccentrico, il quale soleva tendere agguati ai bipedi di casa, lanciandosi dall’alto di un armadio su di loro; che, oltre ciò, aveva anche la pessima abitudine di nascondersi sotto ai vari letti, artigliando le caviglie di chi capitava nelle vicinanze, in modo da far prendere un colpo al malcapitato. Gatto che si trasferì finalmente nella casa coniugale di Ezio ed Anna Maria, in Africa, dove, patendo di molto il caldo, venne rasato a zero e, per la vergogna, sparì dalla circolazione sinché il pelo gli ricrebbe; e che continuò imperterrito a terrorizzare sadicamente i domestici in diverse maniere. Per diversi anni in casa dei miei suoceri fu ospitato solo un canarino: ed è rimasto negli annali della storia della famiglia l’aneddoto secondo il quale Enzo, mio suocero, afflitto da un languorino, mangiò alcuni biscotti prelevati distrattamente da una scatola in dispensa, che trovò deliziosi; al rientro dell’Adriana si complimentò dunque con lei per la bontà dei biscotti che aveva confezionato, per scoprire con raccapriccio che aveva degustato i biscotti destinati al canarino, acquistati da mia suocera al negozio di animali. Nemmeno a me venne concesso di tenere animali in casa: avendone avuto mia madre, per la famosa legge del contrappasso, il destino di convivere con i nostri pelosi, finendo anche lei per innamorarsene, al punto da subire senza batter ciglio la rovina del suo divano preferito. In virtù di codeste proibizioni, non appena rientrati dal nostro viaggio di nozze, siamo andati in un canile per prendere un gatto, tornando per altro a casa con due, ai quali si aggiunse Taddy, un paio d’anni dopo, che l’Adriana si ritrovò ad ospitare insieme a noi. Mia suocera va spesso a trovare sua cugina Anna, a Soresina, e Barabba, il gatto ladro di famiglia, un poco rustico di carattere, le va in braccio dopo cinque minuti: gatto ostico che non si fa toccare da nessuno se non da lei; perché Adriana ama gli animali, pienamente ricambiata, purché a casa loro. Infatti Otto le piace un sacco, e va di molto d’accordo con Taddy, che le obbedisce come un soldatino ed è sempre incollato ai suoi piedi, al punto di rischiare di farla cadere. Sinora le era andata anche bene, dato che ci ospitava con i pelosi per pochi giorni all’anno; ma infine la Nemesi ha avuto il suo pieno compimento quando Ezio ed Anna Maria, un paio d’anni fa, hanno finalmente regalato a Laura, (che chiedeva invano da anni di poter tenere un gatto) come premio per le sue vittorie sportive, un Maine Coon meraviglioso che si chiama Simon, il quale ha l’abitudine di passare le ore a farsi il bagno nel bidet (infatti è conosciuto come il gatto lavatore). E dato che spesso Ezio, Anna Maria e Laura sono in giro per gare, indovinate dove va Simon in pensione? Si, proprio da colei che non voleva animali in casa...
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RISOTTO AL MARTINI CON LE COZZE
domenica 4 settembre 2011