a casa di ross

a casa di ross
Tra i vari accidenti che si verificano nelle italiche magioni, oltre al classico colorare di azzurro o rosa tenue la biancheria e le lenzuola, succede che si spaino i calzini. Niente di irrimediabile, parrebbe a prima impressione: prima o poi si dovrebbero riappaiare perché la casa nasconde ma non ruba; invece naooo, bucato dopo bucato, si sono ammucchiati vari calzini spaiati, via via più numerosi, che ho finito per ricoverare in una scatola che ho battezzato la solitudine dei calzini primi. Non si sa se spariscano perché sprofondati in un buco nel pavimento, se vadano a finire in qualche parte remota ed inaccessibile della casa portati ivi dai pelosi che ci giocano, se volino via dallo stendino, prelevati da uccelli rapaci, vogliosi di calzini, per tappezzare i loro nidi oppure se siano rapiti da malintenzionati, oscuri individui che poi chiederanno un congruo riscatto per la loro restituzione; fatto sta che nella lavatrice entrano appaiati, e ne escono irrimediabilmente, tristemente, inspiegabilmente spaiati: i quali andranno ad aggiungersi a quelli che giacciono nella detta scatola di calzini spaiati. La cosa era diventata quindi urgente da risolvere, perché la sia pur notevole quantità di calzini di Joannes Carolus si era dimezzata, con suo di molto sconforto; ho effettuato un sapido giro di consultazioni telefoniche con le amiche, per tentare di avere un aiuto, ma le ho trovate accasciate e finanche afflitte duramente da si tanto problema domestico: ho potuto quindi solo appurare quanto codesta sventura fosse non soltanto mia e di Joannes Carolus di conseguenza, ma ben più esorbitante, coinvolgente le dimore, nonché le estremità dei mariti di mezza Italia. Ho dunque meditato a lungo (ovviamente coinvolgendo Taddy nelle infinite passeggiate) su codesto increscioso arcano che turba e sconvolge di molte signore in quasi tutto l’italico stivale: ho di poi escluso la soluzione di annodarli, per il timore che non si lavassero bene; e, pensa che ti ripensa (il notevole sforzo ha causato una notevole débacle dei miei già obsoleti neuroni), finalmente un lampo ha squarciato le tenebre: mi è venuta l’idea di infilare tutti i calzini in una federa da mettere infine nella lavatrice. Et voilà, finalmente i calzini sono finalmente usciti appaiati dalla lavabiancheria, ben profumati ed appesi ordinatamente allo stendino. Risolto codesto mistero misterioso, ho preparato con estrema facilità la primaverile ciambella, in occasione di una merenda a casa di amici, dove abbiamo trascorso un pomeriggio sereno con una serie notevole di tazza di tè, accompagnate da tante risate e chiacchiere.Ho profumato la ciambella con il limone, però si può usare anche l’arancia, per esempio, usando la granella di zucchero all’arancia (che si può trovare nei supermercati più forniti); come alternativa si può profumare la ciambella con la vaniglia, con la cannella oppure con l’anice, usando la granella di zucchero semplice: le scelte sono tante, milioni di milioni (si diceva una volta), per contentare anche i più difficili, ‘ché codesta ciambella piacerà, piacerà di molto...
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CIAMBELLA PRIMAVERILE DI RICOTTA AL PROFUMO DI LIMONE
domenica 17 aprile 2011