a casa di ross

a casa di ross
Vivendo con due gatti ed un cane, una delle nostre incombenze quotidiane riguarda il raccogliere il loro Pil, prodotto interno lordo, (di molto prodotto, e di molto lordo): a sera il peso del sacco da buttare nel cassonetto, è rimarchevole; con conseguenti nostre compiaciute dissertazioni circa l’efficacia delle pappe da noi scelte per i nostri amati pelosi. Che, essendo tre, hanno comportamenti affatto differenti: Taddy di solito si limita a guardare l’operazione di raccolta con indifferenza, altre volte è un po’ seccato, perché detta breve operazione sottrae preziosi momenti alla sua prediletta attività di esplorazione di altrui odori canini; mentre la Tatti, regale, si limita, compiaciuta e ieratica, a riprendere lentamente e sovranamente possesso, dopo meticolosa esplorazione, della sua lettiera appena pulita, gradendo (la pulizia), sì tanto, al punto di bissare, compiaciuta, il bisognino (con mio grande scorno, ‘ché devo pulire ancora una volta la lettiera); ma con Otto tale operazione di nettezza quotidiana si è rivelata notevolmente più impegnativa, perché il giovin micio, (ignoro il motivo), ostacola tenacemente i miei movimenti, come se difendesse una sua sacrosanta proprietà: ho dovuto più volte difendere, con la paletta d’ordinanza, il prelievo del sopra citato prodotto lordo, dalle sue zampate. Probabilmente, dal suo punto di vista (oh, impenetrabili misteri della mente felina), sono io che mi intrometto nel suo sancta sanctorum, cioè la sua toeletta. Ieri è persino riuscito a sgraffignare il sacchetto contenente il suo abbondantissimo Pil, sgattaiolando via (è proprio il caso di dirlo) con stupefacente rapidità e gagliardìa, dovuta alla sua giovanissima età; furto con destrezza che mi ha costretta ad un inseguimento faticoso per mezza casa: lui al galoppo con il sacchetto in bocca, io dietro, goffamente, alla fine anche a quattro zampe per agguantarlo, mentre Joannes Carolus si dilettava dello spassoso spettacolo. Quindi stamattina, onde evitare disdicevoli divergenze nonché altri faticosi inseguimenti, ho chiuso Otto fuori dal bagno, in maniera da eseguire l’operazione di smaltimento rifiuti con la necessaria nonché confacente tranquillità; operazione eseguita sotto una bella valanga di proteste ed improperi al mio indirizzo, espressi, ad alta voce, dietro la porta. D’ora in poi agiremo con astuzia, con codesto gattino molto attaccato alle sue cose: Joannes Carolus lo distrarrà, facendolo giocare con un gomitolo di lana, mentre io lavorerò per restituirgli la lettiera pulita e confortevole. E così, anche questa settimana è volata: siamo di nuovo a venerdì, un venerdì po’ nuvoloso e freddino. Tempo che mi ha ispirato, stavolta, non un semplice e dietetico piatto di verdura, ma una spettacolare nonché sontuosa crostata, golosa, adatta ad un freddoloso pomeriggio autunnale, penosamente calorica e di molto sostanziosa, per niente adatta agli ascetici, ai penitenti ed ai lungimiranti che sono già a dieta pre(ventiva)-natalizia; crostata che inviterà ad una postuma, amena e salutare passeggiata (con cane annesso, per chi ce l’ha), atta a smaltire appunto, le calorie. La ricetta della crema di nocciole è la mia, e potrete trovare ricetta e foto cliccando qui; e chi, per scorciare e trovarsela già pronta, la acquisterà in negozio, sappia, però, che è tutta un’altra cosa...
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CROSTATA MERINGATA CON CREMA DI NOCCIOLE
venerdì 19 novembre 2010