Una collega del Gian, alcuni anni fa, usava esporre nella parete del suo ufficio un arazzo ricamato, che recitava: “Anche se gli affari vanno male, il corpo non deve mai patire”. La massima, che considero un’autentica filosofia di vita, è entrata ormai nel nostro lessico familiare, perché ci ha sempre divertiti, ma, ancor di più, perché ci trova perfettamente d’accordo. Così, quando si è trattato di consolare una mia amica, in gramaglie per una delusione d’amore, l’ho fatto a modo mio, ma, evidentemente, anche a modo della filosofa di cui sopra: le ho preparato un dessert ricco e speciale (per fortuna fa ancora freddo e piove), inoltre l’ho fatta ridere, raccontandole di questo bon mot. Non avrò riparato il suo cuoricino spezzato, ma almeno avrò contribuito a non far patire e deperire il suo corpo... Come si vede dalla foto, ho usato i semini del baccello di vaniglia; se qualcuno trovasse ciò esteticamente disdicevole, potrà agevolmente ripiegare sull’estratto di vaniglia (ma mai e poi mai usate la vanillina, composto di sintesi, che nulla ha a che spartire con la vaniglia). Mi scuso per la mancanza delle foto della preparazione della coulis di fragole: è che mi ne sono proprio dimenticata della macchina fotografica, perché impegnata a parlare al telefono con un’altra amica. Raccontandole, tra l’altro, proprio della frase in questione, autentica perla di saggezza, che anche lei non ha potuto fare altro se non condividere....

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