a casa di ross
a casa di ross
Se questo fosse un romanzo, intitolerei il capitolo: “Di come il valente cavaliero soccorse la trepidante damigella in sì grave, increscioso et periglioso accadimento”. Ma questo non è un romanzo, ed allora comincio da ieri mattina. I pochi dialoghi che sinora ho svolto con il responsabile della pescheria hanno un che di surreale e di involontaria comicità (cliccare qui per accedere alla pagina con il risotto alla crema di scampi, che ho preparato il Natale scorso). Siccome la bestia aveva le chele legate, ho chiesto, atterrita, (non sarei mai stata in grado di uccidere l’astice, piuttosto sarei andata a Fiumicino a ributtarlo in mare) se era viva. La risposta è stata: “Signò, nooo, è morta, mortissima!” Scuotendo violentemente l’astice, per farmi vedere che non reagiva. Rassicurata almeno su questo punto, ho avuto l’ardire di chiedere come avrei potuto estrarre la polpa dalle chele senza l’attrezzo apposito. E lui, sorridente: “Signò, lo piji a martellate.” E, vedendo la mia faccia evidentemente allibita, ha pensato che non avessi ben capito la faccenda (non gli si è proprio affacciato il pensiero che io avessi delle perplessità, riguardo alle martellate). Così ha reiterato: “Signò, cor martello, quello per piantare i chiodi ner muro.” Ve lo immaginate, io che piglio a martellate l’astice??? Sto ancora ridendo, al ricordo. Stamattina, liberata la bestia dal sacchetto di plastica, e tolto gli elastici che gli bloccavano le chele, ci siamo guardati, faccia a faccia. Bellissimo, e fiero, e grande, con degli occhi dignitosi, mi sentivo a disagio davanti a lui. E non sapevo proprio come fare a smembrarlo e farlo a pezzi. Ho preso tempo, avviato la pentola del brodo con il canonico trio di carota, sedano (che ho dovuto mendicare in giro per il condominio, visto che ho scoperto che ne ero sprovvista) e cipolla, aspettando l’arrivo di Luca, che ha preso rapidamente in mano (letteralmente) la scabrosa faccenda, risolvendola in pochi minuti con maestria. Lasciandomi poi sola a finire il risotto, che ho alfine portato in tavola tra il plauso generale. Un risotto che ha anche un sottotitolo, visto che Luca è un eccellente musicista e virtuoso di chitarra e liuto: un... risotto a quattro mani. Ops, a proposito... Buon Natale a tutti!
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Cliccando qui accederete alla pagina con la ricetta e le foto della preparazione dei vol au vent alla mousse di salmone e di tonno.
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RISOTTO CON L'ASTICE AL CARTIZZE DI VALDOBBIADENE
venerdì 25 dicembre 2009