a casa di ross

a casa di ross
Joannes Carolus ed io ci siamo avventurati in centro per fare acquisti e regali di Natale. Tanto per cominciare, abbiamo avuto bisogno di mezz’ora per trovare uno straccio di parcheggio, parcheggio trovato fortunosamente solo dopo che, avendo notato un’auto che usciva, mi son gettata dalla nostra auto per occupare eroicamente con il mio corpo il posto dell’auto che usciva (e, detto per inciso, posso affermare che le donne sedute accanto al guidatore servono a tale compito: slanciarsi arditamente nell’area non ancora lasciata libera dall’auto in uscita per occupare il parcheggio: la frase ricorrente è: state andando via?”, facendo poi un gesto di giubilo, quasi si fosse vinto al Superenalotto, in caso di risposta affermativa). In effetti trovare parcheggio da quelle parti equivale davvero ad una vincita... Per entrare nel detto parcheggio, (un risicato posto tra due mini vetture ed un albero) Joannes Carolus ha dovuto impegnarsi in una estenuante manovra e contro manovra, la qual cosa ha bloccato il traffico, causando code di auto con relativi strombazzamenti di clacson da parte di uomini inferociti e bloccati tra via Germanico e via dei Gracchi per otto minuti otto. Dozzine di auto mi son passate accanto, urlando improperi al mio indirizzo ed a quello di Joannes Carolus, che ha dovuto anche faticare per riuscire ad uscire dall’auto. Avevo avvertito Joannes Carolus che andare in Via Cola di Rienzo il sabato pomeriggio nel periodo precedente il Natale si sarebbe rivelata degna di una delle fatiche di Ercole. I marciapiedi erano affollati, da Castroni la ressa era da incubo, da film di Fritz Lang. Joannes Carolus mi ha guardato come a chiedere “Ma non vorrai mica entrare, vero?” epperò dovevo acquistare la vaniglia ed altre cose necessarie. Così Joannes Carolus ha aspettato fuori con Taddeo (la folla lo avrebbe calpestato e ridotto ad omelette canina) per venti minuti: tanti mi ci sono voluti per riuscire a risalire la corrente come un salmone del Canada, trovare ciò che mi serviva, pagare ed uscire, conciata come un reduce della campagna di Russia. Il Coin era altrettanto affollato, ed abbiamo dovuto affrontare venti minuti di fila per acquistare il caffè. Venti minuti in cui abbiamo avuto tutto il tempo di fare amicizia con chi era in coda con noi. Da Peroni regnava più che mai sovrana la legge dell’impenetrabilità dei corpi e quindi sono stata espulsa ancora prima di entrare. Insomma, tre ore spese solo per acquistare del caffè, alcuni generi alimentari ed un paio di attrezzi di pasticceria, più due ore di viaggio per andare in Via Cola di Rienzo e per rientrare a casa. Non c’è stato proprio tempo per entrare nei negozi e cercare uno spunto per i regali di Natale. Dovrò quindi rimandare la cosa ai prossimi giorni, magari in mezzo alla settimana e di mattina. E mi sa che fa bene una mia amica, molto saggia, che usa acquistare i regali di Natale ad Agosto. Sarà pure in sovranticipo, però poi non si stressa a Dicembre. I vol au vent sono stati preparati per un’amica che desiderava un appetizer particolare, e che possono trovare degno spazio nel buffet o nel carrello dell’aperitivo durante le feste natalizie o di fine d’anno. La mousse è stata realizzata con del morbido caprino e con del gorgonzola, ma chi desidera qualcosa di più “esotico” può scegliere il fascinoso e straniero Roquefort, dal sapore più deciso, o del Gruyère. Al posto del caprino fresco si potrà optare per del formaggio alle erbe od al pepe. Ricordo che la pasta sfoglia deve essere sempre infarinata e ben fredda di frigorifero, inoltre che va tenuta in frigorifero prima di essere infornata.
Cliccare sulla foto per accedere alla pagina con la ricetta e le foto della preparazione.
VOL AU VENT RIPIENI DI MOUSSE AL GORGONZOLA ED AL CAPRINO
sabato 12 dicembre 2009