Capitata al vivaio per acquistare una rete per il balcone che impedisca le escursioni di Otto, afflitto dalla sindrome di Livingstone, sono stata attirata, oltre che dalle rose, dalle gardenie profumate che adoro, le trionfali piante di gelsomino e bouganvillee, dai banchi delle aromatiche: dove, tra il profumato rosmarino e l’erba cipollina, c’erano alcune piante di un basilico profumato meravigliosamente al limone. Non credo ci sia bisogno di dire che ho portato a casa anche codesta meraviglia, sull’impiego della quale ho dunque cogitato, (perigliosa impresa, codesta, per i miei pochi scalcagnati neuroni), con una lunga e sana passeggiata al parco con Taddeo. Il risultato è codesto primo piatto fatto con poco; da pittrice mancata mi è piaciuto l’accostamento del rosso dei pomodorini di Pachino al giallo dorato dello zafferano ed al verde intenso del basilico e delle zucchine. Un piatto come un quadro, più o meno, ma un quadro che, a differenza di quelli dipinti, si può gustare, colmo com’era dei sapori e dei profumi che l’estate concede. Quasi quasi mi sento un’artista post moderna, cia...

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