a casa di ross
a casa di ross
L’abbazia di Cerrate è un autentico gioiello romanico dell’XI secolo, rarissimo in una terra barocca come il Salento, e che merita la visita. Situato vicino a Squinzano, è stato restaurato dopo che ha rischiato di andare in completa rovina: ciò che non hanno fatto i Turchi e la peste l’ha fatto l’incuria degli uomini. Annesso all’abbazia, c’è un piccolo ma meraviglioso museo delle arti agricole, dove sono stati ricostruiti ambienti originari come le camere da letto (compreso un bellissimo abito da sposa originale di circa un secolo fa, montato su un manichino) e le cucine di oltre cento anni fa, gli arcolai ed i telai per tessere, gli attrezzi da lavoro dei contadini con macine per il grano, nonché una ricca vetrina di oggetti di ceramica e terraglia che testimoniano la bellezza e la ricchezza del nostro artigianato, nonché la commovente volontà di non dimenticare le nostre radici e la faticosa vita quotidiana degli uomini e le donne di ottanta, cento anni fa. Dopo aver visitato Acaya ed il suo castello, decisamente notevole ed in ottimo stato di conservazione, ci siamo diretti verso l’amata Santa Maria di Leuca per andare al mare e goderci qualche ora di sole ed un bagno. Vagheggiavo una spiaggetta intima e poco affollata, in modo da poter far partecipare anche Taddeo, immaginando una scena idialliaca di noi tre che facevamo insieme il bagno ed una ricca passeggiata sul bagnasciuga. Ci siamo quindi diretti verso Torre Vado, sulla costa ionica, prima del Capo di Santa Maria di Leuca, per scoprire che la costa salentina è un delirio di rocce e scogli, curve e contro curve, tornanti in salita ed in discesa, con strade costellate di buche e tombini che hanno testato l’ottimo stato di conservazione di semi assi e sospensioni della nostra auto: roba da sfiancare anche un pilota di rally, e che ci ha provati; ma una fatica mitigata dallo stupendo spettacolo offertoci dalla costa salentina, dell’azzurro mare adriatico, dei cespugli di mirto e macchia mediterranea che si protendevano dai bordi del guard - rail verso le rocce, dei piccoli paesi come Santa Cesarea Terme che val la pena di visitare, per via delle sue sorgenti idroterapiche delle sue quattro grotte. Particolare è il suo Palazzo Sticchi, edificato tra il 1894 ed il 1900, in stile moresco e decisamente attraente. Dal Belvedere lo sguardo può arrivare a Leuca, perdendosi tra le ville in stile moresco e mediterraneo e nei pini d’Aleppo, lecci e pinete, e, avendo tempo, mi sarebbe piaciuto visitare le grotte “Romanelli” e “Zinzulusa”; poi siamo arrivati a Castro, che ha una deliziosa città vecchia con tanto di castello, porto e delle insenature deliziose, passando quindi per Andrano, famosa per la sua Grotta verde con le stalattiti, a Tricase con il suo porto ed il suggestivo canale del Rio per arrivare infine a Corsano (Gagliano del Capo), dove c’è un altro orrido spettacolare, il Canale del Ciolo, con l’omonima grotta preistorica e ponte panoramico. Però le ore passavano, di una spiaggetta neanche l’ombra, il cielo si è coperto ed ha cominciato a tirare un vento fresco. Alla fine, esausti, siamo tornati alla spiaggia dei laghi Alìmini, che era ormai deserta, per via delle nuvole grigie e dell’ora, il che non ha impedito a me e Taddeo di farci una bella passeggiata sul bagnasciuga e mezzo bagnetto....
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ABBAZIA DI CERRATE, CASTELLO DI ACAYA E LA COSTA ADRIATICA DEL SALENTO
mercoledì 8 settembre 2010