a casa di ross
a casa di ross
Certo che fare la spesa, in questi giorni, è proprio un’esperienza da raccontare... Abbiamo capito che la cosa era messa male già all’ingresso del centro commerciale, quando abbiamo passato venti minuti a cercare un parcheggio, sempre in fila tra altre macchine. Speravamo che la folla che si era addensata all’ingresso, si dividesse tra i vari negozi, ma invano: tutti al supermercato! Abbiamo impiegato alcuni minuti per trovare il cestino per la spesa, strappandolo poi letteralmente di mano al poveretto che neanche aveva finito di depositare gli acquisti sul nastro, alla cassa, prima che ci precedesse qualcun altro in agguato. Quindi ci siamo inoltrati coraggiosamente tra la calca. Il reparto dolciumi era in stato di calamità, manco fossero passate le cavallette di biblica memoria, e cambiando reparto non è che poi sia cambiato granché. Siamo rimasti impressionati dalla potenza di spesa della popolazione romana: non ho trovato un solo pacco di farina 00. Al reparto accanto la situazione era persino peggiore, non c’era un solo pacco di pasta corta della Garofalo, (ed anche di quella lunga non ce n’era un gran che). Il commesso, quando ho chiesto notizie della panna (anche lì, vuoto pneumatico nel banco frigorifero) ha allargato sconsolato le braccia: “Signò, c’ hanno sporpati”, ha esalato, in perfetto romanesco. Joannes Carolus si è girato e si è messo a ridere, lasciandomi a meditare sulla cosa. Rassegnati, con metà delle cose che avremmo dovuto acquistare nel cestino, abbiamo raggiunto le casse, dove la fila è stata esasperante, con gente che aveva i carrelli traboccanti di cotechini, salsicce, prosciutto, formaggi, pasta, alcolici, panettoni e pandori... manco stesse per scoppiare la guerra. Ma non c’è la crisi? Ci siamo chiesti, sbigottiti nel veder uscire dal supermercato tutto quel ben di Dio... Abbiamo dovuto faticare persino ad uscire dal centro commerciale, districandoci a fatica tra il serpentone di auto che si snodava verso le uscite, verso il raccordo e mischiandoci anche (grazie al geniale progetto di un ingegnere che vorrei tanto conoscere: uno che sa complicare così tanto la vita a dei poveri automobilisti deve avere anche il coraggio di farsi riconoscere) a coloro i quali, ignari poveretti, entravano nel girone infernale, pardon, il centro commerciale. In giro per altre commissioni, in mezzo ad un traffico incredibile, ci siamo chiesti: “Ma non erano andati (i romani) a fare il ponte?”, sgomenti nel constatare che, per percorrere pochi chilometri, ci abbiamo messo quaranta minuti. Così, quando mi capita di sentirmi dire: “Ah, la grande città, che meraviglia, avete un sacco di vantaggi, avete tutto...” alle volte mi verrebbe da prendere l’autore di questa meravigliosa perla e fargli assaggiare un po’ di traffico cittadino, con annesse le code e la endemica mancanza di parcheggi. Ah, si, i bastoncini... non c’entrano nulla con quello che ci è successo lunedì, vorrebbero essere un suggerimento per il buffet delle feste, per la cena di Capodanno, per un aperitivo tra amici. Sono facilissimi da preparare, richiedono davvero pochi minuti. E basta prepararli con un giorno d’anticipo per poi scaldarli un minuto nel forno, per servirli con un prosecco o del succo di pomodoro condito.
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BASTONCINI DI SFOGLIA ALLE ACCIUGHE CON I SEMINI DI PAPAVERO
mercoledì 9 dicembre 2009