a casa di ross

 
 
 
 
 
 

In cucina le fruste fanno la differenza, quando si fa un pan di Spagna, la maionese, lo zabaione, perché la riuscita di un dolce o di una panna montata dipende anche dall’aria che viene incorporata. In passato non c’erano i frullini elettrici, si usavano delle vere e proprie fruste a scopino, che prima erano in legno, poi in acciaio. Sono importanti anche i recipienti usati, che devono avere un fondo a calotta,  in modo che le fruste possano raggiungere ogni punto, ed abbastanza ampi da contenere tutto l’impasto montato. Nella foto ci sono cinque tipi di frusta: la prima a sinistra è la frusta adatta a fare la vinaigrette,  a base di aceto, senape, sale e pepe, a cui si aggiunge a filo l’olio, mescolando, appunto, con questa frusta piatta a spirale, che emulsiona perfettamente l’olio agli altri ingredienti.

La seconda frusta da sinistra è la frusta piatta e flessibile, da uova, ideale per mescolare tuorli, albumi, sale ed erbe, perfetta per le omelettes, che devono diventare gonfie e soffici.

La terza frusta da sinistra è quella a bulbo, perfetta per la maionese, che deve gonfiarsi ed incorporare aria. Per me è indispensabile, perché raramente mi riesce la maionese con il frullino elettrico... non so perché, ma mi riesce solo se la faccio a mano. E’ indicata anche per lo zabaione, ed anche per mescolare e montare i tuorli con lo zucchero.

La quarta frusta da sinistra è quella a palloncino, che serve a montare la panna, ma è indicata soprattutto per mescolare la gelatina sciolta alla crema, quando si prepara una bavarese, e per incorporare la panna montata ad un impasto, evitando che si smonti. Io la uso anche per preparare il burro montato per le tartine ( lavoro il burro a temperatura ambiente, unendo poi alcune erbe fini tritate oppure pasta di salmone o di tonno ben scolato dall’olio, sinché il burro sarà ben gonfio ed omogeneo: dopodiché lo avvolgo a cilindro in un foglio di alluminio o di cellophane e lo metto a raffreddare in frigorifero). La frusta a palloncino serve anche a chi voglia cimentarsi nelle meringhe, perché monta perfettamente gli albumi.

L’ultima frusta a partire da sinistra è la frusta a bulbo, come la terza da sinistra, ma più piccola: mi serve per le dosi più piccole di maionese o di zabaione.

Ho preso spunto da un articolo pubblicato su “La Cucina Italiana” nel Luglio 1999, a cura di Manuela Lazzara e  Walter Pedrazzi, perché mi sembrava carino proporlo, specie a chi,  alle prime armi, non conosce l’uso delle fruste in cucina.

FRUSTE! PER DOMARE QUALSIASI COSA (ALMENO IN CUCINA....)

venerdì 5 settembre 2008

 
 
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