a casa di ross
a casa di ross
Sapevamo che questo sabato sarebbe stato un delirio, ma dovevo acquistare un prezioso accessorio ed altre amenità; ho trascinato di nuovo Joannes Carolus nella giungla del centro, là dove abbiamo potuto assistere a cose che voi umani eccetera eccetera eccetera. La fenomenologia dell’assatanato da saldi, potrei intitolarla, dando probabilmente il destro ad Umberto Eco per scrivere un saggio brillante dei suoi. Tanto per cominciare c’era gente che caracollava, chi in branchi, chi in coppia, più raramente in solitaria, lungo il marciapiede (con annessi borse e passeggini, ed anche cani) ma anche in mezzo alla strada; c’era chi camminava, lentamente e strascicando i piedi, anche parlando al telefonino, fissando le vetrine ai lati: cosa che aveva tra le sue immediate conseguenze l’andare a sbattere contro un palo della segnaletica, nonché contro i piedi, borse, passeggini e cani di altre persone. C’era chi caricava per entrare nei negozi, con gli occhi iniettati di sangue, assetato di scarpe e borsette, incurante di strappare via pacchetti e borse e qualsiasi altra cosa sporgesse agli sfortunati che incrociavano questi bulldozer a due gambe; c’era chi, più che camminare, pascolava, ondeggiando di qua e di là, con gli occhi vacui, bovini, incrociando altri quasi umani, che facevano altrettanto, ma dall’altro verso della strada; chi invece spigolava desolatamente, tra gli scarti rimasti dopo le prove al camerino; chi frugava tra le montagne di maglioni ammucchiati selvaggiamente e disordinatamente; chi si lamentava con l’amica in coda ai camerini, della gente che, oltre a spintonare, aveva lo sguardo persino cattivo, assatanato, appunto. C’erano alcune commesse che, ieri sera, si dichiaravano disperate dal mal di piedi e stravolte di stanchezza; e commessi, abbrutiti, che paventavano con terrore la giornata di domani; per non tacere di chi, dopo lo shopping, ha dato l’assalto a bar, tavole calde e ristoranti: in alcuni di questi non crescerà più l’erba, orde che hanno lasciato dietro di sé cartacce, rifiuti, desolazione e saccheggio. Ma per scorciare, come dicono Qui Quo Qua, sopravvissuti anche a questa giornata di saldi, abbiamo trovato pace, gioia e consolazione nelle farfalle all’uovo, preparate a mano da me medesima, facilissime da preparare, a patto di avere un poco di pazienza nell’infiocchettarle una per una: oppure di reclutare un volontario/a...
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FARFALLE ALL'UOVO CON SPECK, PISELLI E FUNGHI AL PROFUMO DI PEPE ROSA
sabato 8 gennaio 2011